Attenzione alle cadute! Non sottovalutiamo le fratture nell’Alzheimer

Attenzione alle cadute! Non sottovalutiamo le conseguenze delle fratture nell'Alzheimer

Bentornati sul Blog “Alzheimer – Terapie, Cure, News, Consigli”, oggi parleremo del ruolo che hanno le fratture nell’Alzheimer e del perché bisogna stare attenti a questo aspetto.
La caduta porta il soggetto ad urtare il suolo improvvisamente con una determinata parte del corpo. È già di per sé un evento particolarmente frequente negli anziani, e questo rischio aumenta ancora di più se parliamo di persone con demenza.
Per quanto riguarda i malati di Alzheimer infatti, il rischio di caduta aumenta addirittura del triplo rispetto alla popolazione generale, rappresentando persino un fattore di mortalità da non sottovalutare.

Attenzione alle cadute! non sottovalutiamo le fratture nell'Alzheimer

Quali sono le condizioni che aumentano il rischio di caduta?

  • Postura instabile: dovuta spesso ai disturbi del movimento che la demenza porta con se;
  • Farmaci: alcuni antidepressivi, antipsicotici, ansiolitici e ipnotici possono naturalmente alterare l’equilibrio o ridurre il tempo di reazione di un individuo, aumentando così il rischio di caduta;
  • Fattori ambientali esterni: attenzione ai tappeti, fili, illuminazione scarsa e qualsiasi altro fattore ambientale che possa aumentare il rischio di caduta.

Le fratture

Una delle conseguenze più pericolose delle cadute, specialmente per gli anziani e per le persone con Alzheimer o altre tipologie di demenza, è il rischio di frattura.
Le fratture più frequenti sono, in ordine di frequenza, quella all’anca, alla vertebra e al polso.

La frattura all’anca inoltre è favorita da un’altra condizione che, insieme alla demenza, viene maggiormente riscontrata nella popolazione anziana: l’osteoporosi.
Questa condizione peggiora la situazione, facendo sì che anche cadute apparentemente banali possano provocare una frattura.
Ponete particolarmente attenzione alla frattura all’anca: il trattamento previsto è di tipo chirurgico e richiede una degenza ospedaliera e un periodo di riabilitazione piuttosto lungo. In questa situazione, un soggetto con scarsa mobilità, come può essere il paziente con deficit cognitivo, rischia la formazione di piaghe da decubito.

Infine, il paziente con demenza sembra essere soggetto a maggiori complicanze infettive post-operatorie (infezioni del sito chirurgico, infezioni polmonari, infezioni urinarie).

Insomma, come sempre: prevenire è meglio che curare!
Fate attenzione quindi alle cadute.

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⚠️ Ci teniamo a sottolineare che questo blog è solo uno strumento informativo. Tutti contenuti non devono essere considerati soluzioni, terapie o medicina e, soprattutto, metodi per guarire dall’Alzheimer.
Ti consigliamo vivamente di approfondire ogni contenuto che leggi su questo blog con il tuo medico o specialista. ⚠️