Bentornati sul Blog “Alzheimer – Terapie, Cure, News, Consigli”. Nell’articolo di oggi vorremmo parlarvi di “PerdutaMente“, il docufilm di Paolo Ruffini dedicato all’Alzheimer uscito nelle sale cinematografiche di tutta Italia il 14, 15 e 16 febbraio 2022.
Sono più di 600mila i pazienti affetti da Alzheimer in Italia, ma la cifra è probabilmente sottostimata. Attorno a loro ruotano quasi 3,5 milioni di caregiver, partner, figli e nipoti che si addossano un carico emotivo e fisico enorme.

Paolo Ruffini
L’attore toscano abbandona ancora una volta lo stile comico e in questo nuovo docufilm affronta con estrema sensibilità storie legate alla malattia neurodegenerativa dell’Alzheimer.
Ruffini è da tempo impegnato nel sociale attraverso documentari dedicati alla malattia mentale (Quore matto, Secondo te, Cosa vuoi?, Peter Panico), alla possibilità di essere felici nel dolore (Resilienza) e alla disabilità (Up&Down – Un film normale).
Per la realizzazione di “PerdutaMente”, l’attore livornese ha viaggiato per due anni per l’Italia, da nord a sud, incontrando persone affette da Alzheimer, entrando nelle loro case e famiglie, ascoltandone parole e silenzi. Ruffini ha attraversato il bel paese per incontrare le vittime del morbo e i loro parenti, impegnati nel testimoniare una lotta impari contro una malattia che solo l’amore può curare.
“PerdutaMente”
Il film non ha un valore scientifico, ma partendo dalla domanda “che cosa significa prendersi cura di un malato di Alzheimer?” racconta delle storie e come questa malattia contagi tutta la famiglia, coinvolgendo corpi, cuori, menti e anime. L’Alzheimer, infatti, è una malattia familiare, ce l’hanno un milione di persone ma ne colpisce 6 o 7 milioni. Colpisce chi è malato, ma anche chi c’è intorno.
“PerdutaMente” non è il solito documentario sulla malattia. È un’immersione in un mondo fatto di fragilità e di forza, un viaggio tra amore e Alzheimer che racconta storie di affetti indelebili entrando direttamente nella vita delle famiglie di chi convive con questa malattia attraverso immagini e ricordi. Malattia non mortale, ma devastante per i suoi effetti nelle dinamiche di famiglia.
Protagonista della pellicola è il grande amore di chi convive con un malato di Alzheimer e di chi ne è affetto, amore puro perché vissuto in assenza di una memoria comune, che si addentra nella quotidianità di un mondo impossibile da immaginare per chi non lo vive tutti i giorni.
“È una malattia feroce e drammatica, rosicchia tutto. Ma non l’amore. Un elemento che sfugge alla scienza e viaggia per conto suo, su linee che l’organismo malato non riesce a deteriorare“

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